Finitura. Indica lo strato finale di un ciclo protettivo, a volte composto da più mani, avente il compito di proteggere il ciclo dagli agenti esterni, oltre quello di carattere estetico.
A - Pitture ad Essiccazione Fisica, cioè per evaporazione del solvente. Il tempo di essiccazione è influenzato dalla volatilità del solvente che, peraltro, deve sempre essere molto affine con il legante. Per questo motivo, le pitture tendono a ritenere il solvente, nonchè ad assorbirne dagli strati successivi. Ciò spiega perché è consigliabile, se non è specificatamente controindicato, applicare gli strati successivi a spruzzo, piuttosto che a pennello o rullo, riuscendo così ad evitare che i due strati consecutivi si mescolino fra loro per l'azione degli attrezzi manuali. Queste pitture possono essere applicate a temperature ambiente relativamente basse, purché sufficienti a far evaporare il solvente. Le pitture ad essiccazione fisica sono: quelle viniliche, acriliche, al clorocaucciù, epossidiche, monocomponenti, termoplastiche, bituminose.
Classificazione in base al meccanismo di essiccazione dei film
Le pitture e le vernici possono essere classificate in diverso modo, a seconda del parametro preso in considerazione. In particolare, di seguito esponiamo le classificazioni:
- in base al meccanismo di essiccazione dei film;
- in base alla funzione tipica della pittura o vernice.
2: Classificazione delle pitture e delle vernici
Come verniciare legno e ferro
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B - Pitture ad Essiccazione Chimica. Queste, a loro volta possono essere di più tipi, secondo quanto di seguito specificato.
Pitture ad Essiccazione Atmosferica. I solventi evaporano dal film e si ottiene l'essiccazione iniziale (al tatto); segue una reazione con l'ossigeno dell'aria con velocità dipendente dalla temperatura. Gli strati inferiori dei film, non a contatto con l'ossigeno, tendono a non essiccare, perché lo strato superficiale, che indurisce prima, li separa dall'aria. Per tale motivo questi prodotti debbono essere applicati solo a basso spessore (30-40 micrometri). Quando uno strato è sufficientemente indurito è insolubile nei solventi originali e quindi può essere ricoperto. Sono pitture di questa classe: le alchidiche, le oleofenoliche, le oleoresinose, gli epossi-esteri.
Pitture a due Componenti. Induriscono per reazione chimica dei legante con un altro componente (induritore). I componenti volatili, solventi organici, evaporano dopo l'applicazione ed assicurano un primo indurimento, ma l'indurimento successivo e totale avviene per reazione chimica, la cui velocità è regolata dalla temperatura ambientale. I due componenti sono forniti in contenitori separati, nell'esatto dosaggio, e vengono mescolati al momento dell'impiego, rispettando, appunto, scrupolosissimamente il dosaggio.
Poiché la reazione d'indurimento parte immediatamente, la pittura, una volta mescolata, deve essere impiegata entro un periodo limitato di tempo detto "pot life" o "tempo di “gelificazione". Il pot life varia secondo i prodotti e deve essere letto sulla scheda tecnica. Esso, peraltro, varia molto in relazione alla temperatura. Il film, quando essiccato, non viene rammollito dai solventi originali e diviene talmente duro che può comportare difficoltà di adesione con le mani successive se non si rispettano i tempi prescritti nelle schede tecniche. Esempi tipici delle pitture a due componenti sono: le epossidiche, le poliuretaniche, i poliesteri.
Pitture Igroindurenti. In genere a matrice poliuretanica, queste particolari pitture induriscono per la reazione dei prodotto con l'umidità dell'aria. Il tempo di indurimento è tanto più breve quanto più alta è l'umidità.
Pitture Siliconiche. Composte da resine siliconiche, essiccano per evaporazione dei solvente ma i loro migliori risultati si ottengono dopo polimerizzazione ad alte temperature.
Pitture al Silicato di Zinco. Possono essere: solubili in acqua (a base di silicati alcalini) solubili in alcool (a base di etilortosilicati) Entrambe possono essere considerate bicomponenti ma il secondo componente è polvere di zinco. L'essiccamento della pittura miscelata ed applicata si verifica: nel primo caso, per evaporazione dell'acqua, nel secondo caso, per evaporazione del solvente e combinazione successiva del prodotto con l'acqua presente nell'atmosfera. In entrambi i casi, si verifica una reazione secondaria con il substrato di acciaio, con formazione di un silicato complesso di ferro e zinco che aumenta l'aderenza. I silicati all'acqua essiccano lentamente in ambienti molto umidi e gradiscono una buona ventilazione per un completo indurimento. I silicati al solvente tollerano bene condizioni di elevata umidità.
Classificazione in base alla funzione tipica della pittura o della vernice
Primer. Il termine sta ad indicare il prodotto da applicare come primo strato, anche se a volte se ne applicano due strati successivi. Il primer viene anche chiamato fondo ed è la base dell'intero ciclo dì verniciatura. E’ essenziale che abbia buone caratteristiche anticorrosive, una buona aderenza alla superficie e capacità di offrire un valido ancoraggio alle successive mani di pittura. La denominazione di shop-primer indicherebbe genericamente un primer applicato in officina ma è invalso l'uso di impiegare tale termine per indicare quei prodotti da applicare a spessore molto basso ed a rapida essiccazione che vengono utilizzati negli stabilimenti o nei cantieri navali per proteggere, per periodi brevi, le strutture d'acciaio appena sabbiate ed essere in grado di accatastarle subito per avviarle al montaggio. Allo shop-primer si richiede di consentire l'esecuzione di saldature senza rischio di difetti e senza emissione di fumi dannosi per l'operatore.
Intermedio. E' l'eventuale pittura con funzione di collegare il primer con la "mano" o le "mani" di finitura. Usualmente con pigmenti inerti, è spesso utilizzata per incrementare lo spessore dei rivestimento protettivo e conferire un più efficace effetto di "barriera".
Una ulteriore classificazione delle vernici è quella in base al tipo di legante, quali: alchidici, vinilici, fenolici, clorocaucciù, acrilici, bituminosi, epossidici, poliestere, silicati, epossi esteri, siliconici...
Vernici ed impregnanti per il legno
Esistono in commercio molti prodotti specifici per il legno: dagli smalti colorati, al tradizionale flatting trasparente, agli impregnanti con le colorazioni delle varie essenze di legno. Le due grandi categorie in cui possiamo suddividerli sono: le vernici coprenti, che fanno una pellicola robusta sopra la superficie in legno e gli impregnanti, che invece vengono assorbiti dal legno senza fare nessuna pellicola superficiale. La scelta si basa fondamentalmente sul gusto personale, ferma restando un'attenta consultazione delle caratteristiche tecniche riportate sulla confezione. Soprattutto per l'esterno è preferibile usare un buon impregnate, che, non facendo pellicola non sfoglia anche se esposto agli agenti atmosferici.
La verniciatura a pennello, infine, costituisce la tipica operazione a pori chiusi. Ipotizzando di voler verniciare con smalto un manufatto in legno o in ferro, necessita disporre di un pennello, una confezione di smalto, una confezione di diluente, un foglio di carta vetrata.